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Lo scrittore ed esploratore sudafricano Laurens van der Post restituisce in queste pagine uno Jung inedito. Una biografia non ordinaria che nasce da un lungo rapporto di amicizia tra due esploratori, uno degli infiniti spazi dell'inconscio abitato dagli Archetipi, l'altro delle enormi distese del deserto del Kalahari, luogo nel quale van der Post effettuò le sue ricerche sugli ultimi rappresentanti aborigeni della nostra specie, i boscimani. E proprio nel pensiero primevo dei boscimani van der Post rintraccia alcune straordinarie analogie con le intuizioni e gli studi scientifici di Jung. "Una delle principali fonti d'incomprensione sulla natura e sulla grandezza del contributo di Jung alla vita della nostra epoca - sostiene l'autore - è dovuta alla supposizione che il suo interesse prevalente fosse in ciò che chiamò l''inconscio collettivo' dell'uomo. È vero che è stato il primo a scoprire ed esplorare l'inconscio collettivo, ma, in conclusione, non era il mistero di questo ignoto universale nella mente dell'uomo, bensì un mistero ben più grande, a ossessionare il suo spirito e a guidare tutta la sua ricerca: il mistero della coscienza e del suo rapporto con il grande inconscio".